Torna la Banda dei FuoriClasse per l’edizione 2021. L’unico programma che dallo scorso aprile, nel pieno del primo lockdown e ancor prima di broadcaster internazionali come la BBC, ha portato la scuola in tv su Rai Gulp per tutti gli studenti degli istituti primari e secondari di primo grado con l’obiettivo di imparare divertendosi.
In diretta. Maestre e maestri, professori e professoresse live in collegamento col CapoBanda Mario Acampa forniscono supporto agli studenti e studentesse di tutta Italia sintonizzati su RaiGulp e in streaming su RaiPlay attraverso lezioni e approfondimenti dalle ore 15 alle 16,30.
Nel solo 2020 più di 200 ore di servizio pubblico in diretta quotidiana, 1.440 minuti circa di lezioni e laboratori dei maestri per le materie curricolari, 176 lezioni con divulgatori fissi spaziando dall’italiano alla matematica, dalla storia alla geografia, dall’astronomia alla musica. 101 ospiti d’eccezione e 12 corsi settimanali per 300’ di laboratori in diretta. E per la nuova edizione 2021 sono previste 108 puntate, per un totale di 162 ore di programmazione.
In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. La scuola ha preso vita su RaiGulp portando il giovane pubblico alla scoperta delle materie scolastiche, ma anche di tante notizie e informazioni curiose e approfondimenti sull’attualità. Il tutto con un’attenzione particolare all’ambiente, alla tecnologia, al mondo delle emozioni, all’educazione civica e al mondo della natura, spaziando in tutti i campi del sapere e seguendo le linee guida del Ministero dell’Istruzione.
La Banda. In studio in collegamento col conduttore Mario Acampa, la Banda di insegnanti “storici” Alex Corlazzoli, Oriana Darù, Alessandra Pederzoli e le “new entry” Silvia Bernieri, Benedetta Belotti e Silvia Castagna. Sempre presente l’illustratore Gabriele Pino, pronto a dare vita ad ogni puntata a una mappa concettuale tutta da scoprire.
Le novità 2021. Oltre alle rubriche “fisse” come quella di italiano con il Prof. Enrico Galiano alla scoperta dei personaggi citati nelle vie delle nostre città, arriva la nuovissima rubrica della Prof. Mariangela De Luca per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri tra parole e curiosità, la rubrica in collaborazione col MUSE – Museo delle scienze di Trento per scoprire insieme gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, la rubrica di canto e musica con la vocal coach Marquica, di coding e programmazione robotica con Jessica Redeghieri, di scienze e tecnologia con Massimo Temporelli e di comunicazione “non ostile” anche sui social con Carlotta Cubeddu.
Ospiti. Tanti i volti noti che hanno partecipato alle precedenti edizioni: da Pif all’astronauta Paolo Nespoli, dalla medaglia d’oro Tania Cagnotto a Lodo Guenzi, ma anche il direttore del museo egizio Christian Greco e ancora Giovanni Caccamo, il presentatore Alessandro Cattelan, la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, Frankie Hi NRG, l’ex magistrato Gherardo Colombo e tanti altri che si sono alternati in collegamento col CapoBanda Mario per approfondire le materie scolastiche, ma con un punto di vista nuovo e personale.
Per il Sociale. Continua l’impegno nella nuova edizione per il sociale dopo il successo del corso settimanale di Lingua LIS e l’intervento live di Iacopo Melio nella puntata dedicata alla Giornata sulla Disabilità. Senza dimenticare interviste, filmati e contributi sui 17 Global Goal dell’Agenda 2030 promossi dall’Onu per lo sviluppo sostenibile del pianeta, i contenuti extra per la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e la Giornata contro la violenza sulle donne e la Giornata della Legalità.
Le interazioni Ogni giorno, oltre 80.000 spettatori si sono collegati con il programma in diretta su Rai Gulp. A questi vanno aggiunti gli spettatori che hanno visto il programma online su Rai Play. Anche sui social la Banda è stata virale: la portata organica non a pagamento dei post di Banda di Facebook oscillano tra le 5000 e le 10.000 visualizzazioni ed è possibile, anche in questa nuova edizione, interagire in diretta attraverso le pagine social verificate e ufficiali di Rai Gulp e con
WhatsApp
Le lezioni giornaliere sono state arricchite inoltre da schede video prodotte dalla redazione e curate dagli autori del programma, ma anche video delle Teche RAI e da serie in animazione e live action. Inoltre sono stati acquistati mini doc e materiali di taglio scolastico per illustrare visivamente ed approfondire varie discipline e materie legate al tema delle puntate proposte. Tali materiali sono stati reperiti e acquistati dalle Library di Editori scolastici quali DeAgostini Editore, HUB Scuola Mondadori Education – Rizzoli Education, MyEdu, Schooltoon – La Scuola.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Oriana Darù una delle maestra impegnate con il programma, e con lei abbiamo parlato de “La Banda Dei Fuoriclasse” ma anche di DAD, di Covid e di Relazione. Attualmente insegnante presso la scuola primaria di Casier in provincia di Treviso. Svolge la professione con passione al fine di suscitare nei bambini e nelle bambine la curiosità nei confronti della cultura e del mondo attuale. Crede, come diceva Maria Montessori, che “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.”
Io sono molto contenta e stimolata. Io di lavoro faccio l’insegnante e quindi di solito insegno, e questo sia come lavoro che in questa trasmissione. Una cosa che però dico sempre è che contemporaneamente, sia in aula che nella banda, imparo. Ed è questo l’obiettivo vero del mio lavoro, quindi realizzarlo a pieno, appunto riuscendo sempre ad imparare, mi rende felice. Con la banda questo si evince sempre quando approfondiamo gli argomenti con i laboratori, ho sempre possibilità di imparare dagli alunni.
Questo suo entusiasmo è vitale perché in questo momento la scuola, sopratutto per i più piccoli, è minata proprio alle radici, ovvero nella relazione tra insegnante ed alunno che spesso sono obbligati a lavorare a distanza in Dad
L’avventura della banda è nata proprio in un momento difficile in cui è partita la didattica a distanza e un pò richiamando il maestro Alberto Manzi il quale diceva “la cultura a tutti”. La trasmissione nasce anche per questo, perché ci sono bambini che non hanno accesso a internet veloce, o un ad computer o semplicemente non c’era un genitore che lo potesse accompagnare in questo processo non proprio facilissimo dell’utilizzo degli strumenti tecnologici adattati alla didattica non in presenza. La televisione invece, bene o male, è in tutte le case e quindi i bambini possono accedere a questo programma,
Faccio un esempio: un’alunna della mia scuola stava tutti i giorni con i nonni e la nonna non era in grado di collegarsi con le piattaforme della scuola e questa bambina essendo la mia vicina di aula ha saputo della trasmissione e si è collegata con sua nonna, e quindi bingo: la trasmissione è arrivata proprio lì dove c’è più bisogno, ovvero dove non ci si può collegare alla rete.
Questa operazione lega un pò la prima Rai, nata proprio con lo scopo di portare divulgazione culturale nelle case degli italiani?
Secondo me si
Grazie alla Rai, e a Rai Ragazzi in particolare modo, quindi la televisione può colmare quelle lacune che vengono create dalla tecnologia, Che invece non è proprio per tutti abbiamo visto in questo momento storico…
Certo. Tante persone di una certa età anche guardano il programma, sia persone acculturate che persone che non hanno studiato. Io ho un amico di famiglia, medico, che mi dice di vedere la trasmissione per rinfrescare la memoria su cose che fanno parte di una formazione scolastica lontana; argomenti come, ad esempio, la scrittura dei Sumeri non è facile da ricordare a cinquanta anni, e affrontata in modo divertente e accattivante è funzionale invece e riconcilia anche chi non ha avuto un rapporto sano con la scuola
Io provo molto orgoglio per il lavoro che stiamo facendo, prestando anche molta attenzione al messaggio didattico ed educativo che arriva a casa
Avrà lo stesso ruolo e la stessa funzione questo programma anche dopo la fine di questo lungo periodo, speriamo presto, di DAD?
Io spero che possa continuare perché in una fascia pomeridiana, come ora, gli argomenti che trattiamo vengono affrontati in maniera ludica e potrebbe quindi essere un ripasso, un rinforzo per argomenti che i bambini affrontano a scuola. Anche perché le nostre “lezioni” si concludono sempre con dei laboratori plurisensoriali.
C’è un proverbio cinese che dice “se ascolto dimentico, se vedo ricordo ma se faccio imparo” il laboratorio ha questo senso per noi della banda, nel senso che utilizziamo tutti i tipi di approcci che sono dei bambini e quindi ogni bambino poi apprende attraverso quello che è il modo che risulta più congeniale a lui
Come insegnante e come protagonista di questo programma, cosa porterà con sé come arricchimento appreso nel periodo del di DAD e cosa lascerà volentieri invece al Covid?
Sicuramente mi rendo conto che il covid ci ha imposto di fare i conti con la distanza, e a scuola è una distanza fisica che lavorando con i bambini qnon ci può e non ci deve essere; questa è una grava mancanza. Questo è quanto non vogliamo davvero conservare di questo periodo.
Quello che ci lascia invece è un importante spunto di riflessione sulla relazione che forse prima davamo per scontata. Il mio più grande rimpianto durante il primo lockdown è stato di non aver salutato i miei alunni: il venerdì li ho salutati e non siamo più tornati. Non ho avuto modo di dire loro cosa stava accadendo. La banda nasce anche per questo, perché nessun insegnante ha avuto modo di preparare e guidare i bambini su quanto stava accadendo, se lo sono trovato già pronto. Con i bambini invece riflettere insieme è fondamentale anche per aiutarli a comprendere la realtà. Ecco, questo non ce lo dobbiamo dimenticare, dobbiamo sempre prenderci il tempo per coltivare la relazione con loro, con ognuno di loro
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