Imma Battaglia in piazza per il DDL San

Ddl Zan: In Italia lancette indietro di un secolo e un’ora

Il meme più bello e più amaro postato all’alba dell’affossamento del Ddl Zan recita così: spostiamo le lancette un secolo e un’ora indietro.

La frase che da il titolo al nostro primo piano viene da Prugna – Il Colore della Satira, popolarissima pagina Facebook, ed è a firma di Emanuele Cecala.
Dal suo profilo si legge anche: Applausi, urla e salti di gioia per festeggiare al Senato l’affossamento del Ddl Zan. “Ci mancava solo accendessero le fiaccole, ma per fortuna non hanno ancora scoperto il fuoco”

Tra i pochi motivi per cui sorridere, questo meme, ci riporta alla sensazione di impotenza che quasi tutti, senza colori e partiti, abbiamo provato davanti alle immagini impietose che ci sono giunte mercoledì sera. Il Ddl è stato infatti affossato, ma cosa ne pensano davvero gli italiani?

Citiamo l’ipsos:
Come prima cosa, abbiamo voluto testare il sentimento delle persone riguardo il tema della discriminazione e alla domanda: “Secondo lei in Italia il problema della discriminazione su base religiosa, etnica, colore della pelle o orientamento sessuale…”. Il 54% ha risposto che esiste oggettivamente e il 30% invece ritiene che sia un tema sollevato da pochi intellettuali, mentre il 13% non ha un’opinione chiara a riguardo.
Una volta sondata la preparazione del campione, abbiamo voluto indagare se fossero a favore o contro il DDL Zan chiedendo: “A suo parere il DDL Zan, che prevede di estendere le pene previste per i reati dl razzismo anche agli atti di discriminazione o violenti per motivi fondati sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere…?”. Per il 49% degli intervistati è una legge giusta e che servirebbe nel nostro paese, mentre per il 31% è una legge sbagliata in quanto le discriminazioni sono già sanzionate dalle leggi vigenti, il restante 20% non ha un’opinione consolidata in merito e preferisce non rispondere.

Secondo i sondaggi, dunque (e lo sgomento dai social lo confermerebbe), il paese avrebbe voluto che il Ddl Zan diventasse legge. Ma lo sconcerto rispetto alla mancata approvazione del Decreto è stato poi profondamente acutizzato dalla reazione da stadio a cui abbiamo assistito guardando i “nostri” senatori della Repubblica.

Sono stati tantissimi i personaggi che si sono mobilitati. Chi a mezzo social, chi fisicamente scendendo in piazza. Tra i più attivi Diego Passoni, che ha manifestato all’Arco della Pace di Milano Imma Battagliada via di San Giovanni in Laterano a Roma.

Da instagram di Selvaggia Lucarelli
Dal Profilo Instagram di Selvaggia Lucarelli
Diego Passoni dalle sue storie su intagram, denuncia come il Ddl Zan non fosse solo una legge pensata per la comunità LGBT
In diretta su instagram dall’Arco Della Pace a Milano, Diego Passoni in manifestazione
Anche il cantante Antonino collegato con il canale Instagram di Diego Passoni, dall’Arco della Pace a Milano
Luciana Littizzetto su Instagram “ha vinto l’odio”
L’attivista Jacopo Melio sui suoi social denuncia una vergogna senza partito
Francesca Barra, mai seconda a nessuno in tema di denunce sociali, condanna le immagini arrivate dal Senato della Repubblica

Imma Battaglia, vicina a tutta la comunità LGTBQI+, e da sempre in prima linea per i diritti dei più deboli e dei discriminati, ha fatto arrivare chiaro e forte il suo dolore attivo:

” Ancora una volta la politica e i giochi di palazzo hanno riportato l’Italia indietro di molti anni rispetto a Paesi ben più evoluti sul tema. Questi giochi di potere hanno avuto il sopravvento sulla vita delle persone e, nello specifico, sulla vita delle persone della comunità LGBTQI+, su cui si è giocata una terribile partita. In ballo non c’è una discussione seria sui contenuti della Legge Zan, ma ci sono la tenuta del Governo e le prossime Elezioni Presidenziali. Per questo siamo stati tutti sacrificati! Per una vergogna a cui, ahimè, siamo abituati da tanto tempo. E allora da domani inizia la lotta in piazza, perché mentre loro fanno la politica di palazzo, noi la politica la facciamo in piazza “

La Battaglia, che ha fatto del suo stesso matrimonio una scelta di vita ed un segnale politico di diritto alla libertà di amare, è stata tra i primi a mandare il suo messaggio sulla mancata approvazione del Ddl Zan.
Ma il suo impegno viene da molto lontano. Anche da prima di quando, in un’intervista con Mara Venier a Domenica In, aveva ricordato che ha sposato la sua compagna perché era, anche, il momento di dare un segnale forte alla politica che aveva messo troppo in seconda linea i diritti delle unioni civili.

Imma Battaglia non si è mai sottratta neanche allo show sicuramente anche per comunicare con leggerezza il diritto ad amare, poi ribadito nelle stanze della politica.

E proprio mercoledì, dopo aver appreso la notizia dell’affossamento del Ddl Zan, è scesa di nuovo in piazza, dove promette di restare idealmente, fin quando una legge per i diritti di chi ha sempre difeso, non avrà il posto che merita.

Al fianco di chi subisce ogni tipo di discriminazione, restiamo stretti e saldi anche noi.


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