Lorenzo Palmeri: l’amore per la progettazione, tra musica e design
Lorenzo Palmieri è arrivato al suo quarto album. Progettista multidisciplinare, architetto e musicista: si intitola “4 (CREDITI COSMICI DANCE FLOOR)” ed è uscito l’8 novembre 2021: l’ho incontrato e siamo finiti a parlare di Bruno Munari, Franco Battiato e dell’amore per i libri
Lorenzo, come stai vivendo l’uscita di questo tuo quarto album “4 (CREDITI COSMICI DANCE FLOOR)”?
Quando finisce un progetto, che sia musicale o di altro tipo, il momento in cui entra in relazione con il mondo è molto importante e completamente disgiunto da quello della creazione. Sono sempre stato fatalista: penso che abbiamo poco potere, possiamo sostenere il nostro progetto, seguirlo, curarlo, ma dobbiamo lasciarlo libero. Per ora mi sembra che l’esito sia buono, che abbia iniziato a viaggiare e ad essere apprezzato.
Ho letto che nel tuo lavoro hai sempre avuto come modello e riferimento Bruno Munari: una delle sue caratteristiche era saper far riflettere su questioni anche grandi e complesse con uno sguardo semplice, che permette di comprendere senza dare nulla per scontato.
Trovi che questo aspetto sia presente anche nel tuo lavoro? Quali sono inoltre le influenze tra il tuo percorso come architetto e artista e i progetti da musicista?
Il lavoro di Munari è sempre stato didattico, anche quando non si rivolgeva direttamente ai più piccoli: c’è una lezione o una scoperta da fare in ogni sua opera. Mi piace molto questo suo spirito che mette in luce il potenziale trasformativo delle cose, mi sembra che permetta ai progetti di diventare qualcosa di diverso dal semplice intrattenimento. E’ quasi un’idea di servizio, che penso che possa esistere anche nella musica. Di Munari apprezzo inoltre il grande pragmatismo, grazie al quale era in grado di trasformare i suoi sogni in
progetti e poi in realtà. La cosa che interessa di più a me è l’attitudine progettuale, intesa come capacità di utilizzo di un linguaggio, che sia esso musicale o architettonico.
Immagina di tracciare un percorso tra il tuo primo album e questo quarto: che tipo di cambiamenti pensi ci siano stati e quali consapevolezze hai acquisito?
Spero di aver imparato una certa semplificazione dei processi data dalla confidenza che ho preso con la scrittura (anche se questo è un percorso infinito e non si smette mai di approfondire). Inoltre, a livello personale, ogni disco ha contribuito alla mia crescita sotto vari aspetti.
I tuoi lavori dimostrano da una parte un forte interesse per l’utilizzo delle parole e dei significati, dall’altra una tendenza alla sperimentazione e all’approfondimento della dimensione evocativa e multidisciplinare della musica: come curi questi aspetti e quali artisti ti hanno influenzato maggiormente?
Quello delle influenze è un tema ambiguo, perché spesso non sono facilmente categorizzabili:
prendiamo ad esempio Franco Battiato, con cui ho collaborato (ndr nel 2009 Lorenzo Palmeri ha pubblicato l’album “Preparativi per la pioggia”, con la collaborazione di Saturnino, Andy e Franco Battiato con cui duetta nella canzone “Qualsiasi spinta”) e del quale sono stato molto amico, che secondo me ha influenzato tutti coloro che suonano in italia, in maniera conscia o inconscia, perché alcune cose non esisterebbero senza di lui.
Abbiamo avuto tante esperienze e tanti interessi in comune, quindi è giusto dire che alcune di quelle che possono sembrare sue influenze, magari derivano da ispirazioni che avevamo entrambi. Ad esempio, anche io sono da sempre appassionato di musica araba e orientale, e anche se non la inserisco in maniera esplicita nei miei dischi, è un interesse che si nota nell’utilizzo di motivi ossessivi e ripetuti. Sento comunque una certa familiarità con tutti gli artisti che mescolano generi e stili senza paura ed evocano immagini. Molti dei suoni che hai sentito nei miei album sono completamente inventati, non si trovano in nessun archivio: spesso parto dalla mia voce che filtro nei sintetizzatori fino ad ottenere un suono nuovo e unico.
Secondo te la musica che tipo di azione trasformatrice può avere sulle nostre vite?
La musica per me è una forma di nutrimento, per qualcuno può essere un viaggio estetico, per altri una forma di fuga o forse tutte queste cose insieme a seconda del momento che attraversiamo e dei nostri bisogni.
A proposito di forme di nutrimento spirituale e culturale: sei un lettore? Hai dei riferimenti letterari che magari finiscono anche nella tua musica?
Sono un lettore forsennato, ho sempre quattro o cinque libri aperti nello stesso periodo. Credo di aver comprato più libri di quelli che potrò mai leggere! Leggo soprattutto saggi perché traggo piacere dall’idea di imparare cose nuove, ma mi divertono anche i gialli.
Consigliaci qualche titolo allora…
Ho appena finito di leggere “Il dilemma dello sconosciuto: Perché è così difficile capire chi nonconosciamo” di Malcolm Gladwell che ho trovato molto divertente, così come anche un titolo simile “Il dilemma dell’onnivoro” di Michael Pollan. Mi piace moltissimo Gurdjieff e sono attirato da temi diversi, dalla tecnologia alla scienza dell’alimentazione. Consiglio anche “How music works” di David Byrne.
Cosa stai preparando per la dimensione live del disco?
Sto preparando un piccolo tour con un gruppo molto affiatato e ho immaginato un set up semplice: pianoforte, voce, strumenti e una lampadina accesa. Ho più voglia di sintesi che di effetti speciali in questo momento.
Lorenzo Palmeri è un progettista multidisciplinare, architetto e musicista, si occupa di progettazione, attivo nei campi del design, architettura, art direction, insegnamento, composizione e produzione musicale. Tra i suoi maestri Bruno Munari e Isao Hosoe, con cui ha collaborato per diversi anni. Ha progettato abitazioni, chitarre, lampade, vasi, tavoli e cioccolatini. Dal 1997 insegna presso le più rinomate scuole di design nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre collettive e personali e hanno vinto importanti premi nazionali ed internazionali. Nel 2017 è stato nominato tra gli “Ambasciatori del Design Italiano” nell’ambito dell’Italian Design Day. In campo musicale ha scritto colonne sonore per teatro e installazioni. Nel 2009 ha pubblicato l’album “Preparativi per la pioggia”, con la collaborazione di Saturnino, Andy e Franco Battiato con cui duetta nella canzone “Qualsiasi spinta”. A fine 2014 è uscito “Erbamatta”, il secondo album che contiene la canzone “Memorie selettive” scritta insieme a Pacifico. Nel
2019 è uscito “La natura del parafulmine”, album che vanta le collaborazioni con Saturnino e Simon Tong
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