Istruzione Familiare, la proposta di legge in Cina

Istruzione Familiare, in Cina una Proposta di Legge per “Punire” ed Educare le Famiglie in Caso di Disagio Giovanile Conclamato

La Cina propone una legge per punire i genitori di ragazzi e bambini che si rendono protagonisti di atti lesivi per la collettività

Si può sintetizzare come Istruzione Familiare il concetto contenuto in una proposta di legge che, in Cina, dovrebbe mettere in primo piano la responsabilità delle famiglie in casi di ragazzi protagonisti di atti di bullismo, cyberbullismo e azioni lesive verso la collettività

Istruzione Familiare, in Cina una Proposta di Legge per “Punire” ed Educare le Famiglie in Caso di Disagio Giovanile Conclamato

La proposta di legge si chiama proprio “Legge per la promozione dell’istruzione familiare”.
Il suo obiettivo è secondo Zang Tiewei, il portavoce della Commissione per gli affari legislativi dell’Assemblea nazionale del popolo, quello di promuovere e sviluppare le capacità genitoriali, la moralità e i valori fondamentali del socialismo in tutto il paese. “La mancanza di educazione familiare è la principale causa dei comportamenti scorretti degli adolescenti”, ha spiegato Tiewei ( Fonte Fanpage)

Non spetta di sicuro a noi promuovere il sistema cinese come assoluta forma di ispirazione per l’Italia, certamente però, la parte teorica di questa proposta coglie nel segno rispetto ad una vera e propria piaga della nostra società: il disagio giovanile.
Sopratutto laddove il “bullo” viene visto solo come “carnefice” quando è evidentemente lui stesso vittima di una carenza dal punto di vista dell’educazione all’empatia, e alla convivenza con l’altro.
La Cina si era già mossa nella scorsa estate anche per limitare l’esposizione ai videogames dei giovani al di sotto dei 18 anni.
Questo è un ulteriore segnale di come sia stato attenzionato in modo considerevole il danno che l’assenza di famiglia e comunità, spesso sostituite dal “mondo digitale”, possano arrecare alla sana crescita dei nostri giovani adolescenti

Ribadiamo da tempo, come testata giornalistica online che si pone l’obiettivo di contrastare dall’interno i fenomeni anche di bullismo e cyberbullismo, quanto sia alto l’allarme nei confronti del disagio giovanile, sopratutto tra gli adolescenti all’interno del sistema scolastico.

Solo due settimane fa abbiamo seguito il caso portato alla ribalta dal Consigliere Borrelli sul  ragazzo di Scampia costantemente vittima di atti di cyberbullismo.
In Italia siamo sicuramente indietro rispetto a queste tematiche:
troppo poco informati i docenti, troppo poco attive le istituzioni.

La proposta che viene dalla Cina è sicuramente motivo di riflessione perché non solo prevede di rintracciare una tangibile responsabilità da parte delle famiglie quando i ragazzi fino a 16 anni si macchiano di veri e propri reati; ma soprattutto sono previsti dei percorsi di educazione e formazione, oltre ad un pena pecuniaria di circa 1.000 Yuan (circa 135 euro), per le famiglie.

Il diasagio giovanile, se non parte proprio da quanto il giovane si vive in casa, può essere contrastato quasi esclusivamente all’interno delle mura domestiche; supportando poi la famiglia con una scuola consapevole e con il sostegno del sistema sanitario pubblico anche sulle tematiche di dipendenza dai nuovi mezzi tecnologici.

Ci auguriamo che presto anche in Italia si possa parlare di Istruzione Familiare

 


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