Christian Bergamo (Roma, 1985) ha vissuto a Londra, Granada e Barcellona facendo ogni genere di mestiere, dal barista all’animatore turistico. E’ l’autore di un grande successo in termini social ed editoriali che risponde al nome di “Quasi Padre”
Oggi è creativo pubblicitario a Roma, la sua città.
Nel febbraio 2017 apre per gioco la pagina Facebook «Quasi Padre», per raccontare l’attesa surreale e bellissima del suo primo figlio, senza mai rivelare la propria identità.
I suoi post diventano virali e dopo appena cinque mesi sono oltre seimila le persone che attendono con lui in sala parto.
Oggi ha più di ventimila follower.
Da quell’esperienza nasce un romanzo e nella primavera 2019 il primo capitolo viene pubblicato sul sito di crowdfunding editoriale Bookabook. La reazione dei lettori è entusiasta: il progetto ha cento giorni per raggiungere l’obiettivo ma lo supera in quarantadue ore.
Poco dopo Longanesi decide di pubblicarlo
Ascoltandolo e rileggendo le parole con cui si è raccontato mi rendo conto in modo quasi spontaneo dell’uso particolare, affascinante, che fa dei pronomi personali. Non solo il suo ormai famoso “Lei”.
Mettendoli in evidenza all’interno dell’intervista si costruisce quasi una cartina geografica, un genogramma del suo successo, che passa per la magnetica combinazione di parole attribuite alle persone. Comincia parlando di sé, senza darsi identità, prosegue rivelandosi e condividendo, e ora si dedica al racconto delle persone, come se la sua strada fosse giunta ad un ideale “traguardo”
Oggi il suo seguito è su più fronti, ma quando lo incontriamo gli chiediamo di cominciare dal principio il racconto di questo successo
Quasi Padre nasce per gioco, giorno dopo giorno, prima di allora ero molto poco social
La popolarità e la paternità sono arrivate insieme quindi, come le hai vissute?
La prima paternità con molta ansia, e questo traspariva totalmente da quello che scrivevo allora. Ho raccontato questi nove mesi in anonimato. La mia attesa, countdown compreso, è stata condivisa insieme alle paranoie, i pensieri, le ansie e tutto quello che porta con sé una rivoluzione. Il primo figlio l’ho atteso quindi sentendomi inadeguato.
Mi sono accorto dopo poco che avevo un grande seguito nonostante nessuno conoscesse la mia faccia, la mia identità, dove vivessi.
Non a caso poi dico che in sala parto eravamo circa seimila persone, proprio perché tutte le persone che avevo messo insieme in quel periodo attendevano l’arrivo di questo primo bambino.
La popolarità inizialmente è stata solo fonte di curiosità per me. Poi man mano mi sono reso conto che facevo bene anche agli altri con la mia condivisione, che le persone si rispecchiavano in quello che scrivevo e in privato mi raccontavano le loro esperienze. Quindi poi è subentrato un senso di responsabilità perchè spesso le persone mi dicevano anche che utilizzavano quanto scrivevo per un confronto su quel tema, magari con la moglie. Quindi ho capito che non potevo scrivere più con leggerezza
Lei: una figura centrale nella Pagina di Christian Bergamo.
Lei in realtà è un altro fenomeno spontaneo. Io raccontavo di Lei e non pensavo di crearLe questa aura quasi magnetica e irreale intorno. Io l’ho solo descritta così com’era. L’ho chiamata Lei per proteggere il nostro anonimato, e questo in realtà è diventato poi un “riconoscersi”. E’ stato bello vedere che c’erano tante Lei in giro. Per me Lei è questo. Siamo stati amici prima, poi siamo diventati coppia e oggi siamo Genitori che continuano ad essere una coppia. Oltretutto oggi io e Lei siamo anche Soci di una StartUp che ha a che fare con le parole. Il nostro progetto è partito da un mese e ci dedichiamo a Lui insieme condividendo con gli altri la nostra idea di bellezza e di poesia
La vostra Startup si chiama Parole in Posa e praticamente si tratta di un tipo di ritratto che fate su commissione alle persone che vi contattano, ma senza disegnare o scattare foto…
Parole in Posa è nato a Dicembre ancora come un gioco. L’ho lanciato a Gennaio pensando che non avrebbe riscontrato molto interesse e invece ho avuto subito un grandissimo riscontro. Molte persone hanno capito che ci si può far ritrarre anche in un modo diverso.
Mi hanno chiesto di tutto: racconti per figli, per genitori che non ci sono più, dichiarazioni di matrimonio, promesse di matrimonio. C’è tanto questa necessità di raccontarsi a parole e di parole che non sai trovare “tu”. E’ andato talmente bene che abbiamo dovuto aprire una Srls, io e Lei siamo diventati quindi un’azienda.
Ci piace tanto questa esperienza anche per l’incontro che poi abbiamo con le persone che ci raccontano le loro storie, e per il feed che ci danno sulla scelta che facciamo nel raccontarli
Christian la domanda d’obbligo che ti devo fare avendo tu, come dicevi, la responsabilità di parlare a tanti genitori, è Come hai vissuto e come avete gestito e spiegato la Pandemia ai vostri bambini? Oltretutto se non ricordo male uno è nato proprio durante il lockdown
Si, mia figlia è nata durante la Pandemia. Vivere l’attesa della gravidanza in pandemia è stato terribile perchè molte delle cose normali da vivere in quel momento mi sono state precluse. Non potevo assistere alle ecografie.
Il parto è stato particolare perchè rispetto al primo figlio sono stato sempre fuori e sono potuto entrare per le ultime spinte.
L’unica cosa positiva è che durante le ecografie ero autorizzato ad uscire di casa, anche se non potevo entrare durante la visita però potevamo lasciare casa, cosa che durante il lockdown non si poteva fare. Mio figlio invece era recluso in casa.
pensavamo che lui stesse passando bene la pandemia perchè abbiamo fatto molte attività come cucinare, dipingere ecc e pensavamo che la stesse vivendo bene. Invece in realtà quando hanno riaperto tutto ci siamo accorto che aveva sviluppato delle paranoie, in una occasione dopo cinque minuti che eravamo fuori era spaventato e voleva rientrare in casa
Man mano adesso si è riabituato alla vita e stiamo bene e sta bene lui sopratutto. Questo momento ci ha uniti tanto come famiglia secondo me anche per farci capire quali sono le cose importanti della vita
Continuiamo a seguirvi e a fare il tifo per Voi, Bella Famiglia
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